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Dio ci parla attraverso il Figlio: la seconda catechesi per operatori pastorali
15-01-2019 15:22 - VITA PARROCCHIALE
L'incontro su Gesù "Figlio essenziale e fratello necessario", tenuto dal parroco ospitante, si è snodato a partire da quattro nuclei tematici; all'inizio, il relatore ha voluto chiarire i termini "essenziale" e "necessario" riferiti a Gesù: "Gesù è essenziale al Padre perché senza di lui non si potrebbe vivere la comunione nella Trinità, senza Gesù il Padre non avrebbe potuto raggiungerci e noi non lo avremmo potuto conoscere". Ancora, padre Antonio ha voluto sottolineare che "non basta considerare Gesù solo un amicone e neanche ridurlo solo al Cristo della fede", ma "il Cristo intero, nelle sue nature umana e divina, ci ha raggiunti per donarci la salvezza definitiva e tramite la fede cristiana possiamo entrare in relazione con lui".
Se Cristo è la nostra speranza, quest'ultima ci viene donata attraverso la Chiesa: "Incontrando Gesù nella fede ci apriamo alla prospettiva della risurrezione - ha affermato il religioso - e Gesù è la primizia e la garanzia della nostra speranza". La speranza cristiana, tuttavia, non è un'imposizione, ma un dono d'amore di Dio che non sminuisce, ma accresce la libertà dell'uomo.
Il sacerdote ha terminato la sua riflessione indicando i luoghi di apprendimento della speranza, facendo eco all'enciclica Spe salvi del papa emerito Benedetto XVI (2007): "Possiamo disporci ad accogliere la speranza cristiana nella preghiera, che ci aiuta a desiderare Dio e l'avvento del suo Regno e nell'agire secondo Dio che ci impegna in prima persona alla costruzione della speranza nell'oggi"; la speranza cristiana la si afferra anche "nella sofferenza, quando il desiderio di giustizia e di verità anela al Dio consolatore e giudice misericordioso".